Gli OBIETTIVI STRATEGICI individuati per la Value Chain Cult_Tech (Tecnologie per la cultura digitale) sono:
4 – Tecnologie e strumenti di diagnosi, conservazione e preservazione del patrimonio tangibile
La necessità emersa a livello internazionale di innalzamento delle competenze culturali, tecnologiche e tecnico professionali nel settore del restauro e della conservazione del patrimonio culturale tangibile, richiede immediate risposte non solo per la salvaguardia e la conservazione dei beni culturali stessi, ma anche a supporto delle nuove politiche volte a rendere accessibile il patrimonio culturale di Archivi, Cineteche, Fondazioni, Musei d’Impresa, Collezioni private e pubbliche.
Considerato una delle aree di eccellenza, il settore della conservazione e del restauro della Regione Emilia-Romagna, grazie al coinvolgimento di aree trasversali quali l’IT, chimica, fisica, ingegneria, può (e deve) rendersi capofila e pioniere a livello internazionale nella progettazione di strumenti aggiornati sia analogici che digitali, nanotecnologie e processi, anche in funzione del rafforzamento della competitività della filiera e della creazione di nuovi settori di specializzazione.
5 – Fruizione e comprensione del patrimonio e degli archivi attraverso nuovi modelli tecnologici di Intelligenza Artificiale
Superare i limiti attuali nella catalogazione e fruizione del patrimonio e degli archivi, attraverso due linee di sviluppo fondamentali: la creazione di una infrastruttura comune per l’accesso e lo scambio di dati in ambito cultural heritage, in cui banche dati esistenti possano essere integrate e coordinate, e lo sviluppo di sistemi di annotazione e descrizione automatica e semi-automatica del contenuto storico artistico, al fine di coprire i casi in cui annotazioni manuali non siano disponibili, o in cui si voglia generare nuova conoscenza dalle connessioni tra i beni.
Biblioteche, Archivi, Gallerie e Musei necessitano di strumenti di Intelligenza Artificiale per rappresentare e conoscere un patrimonio dinamico e interconnesso di cultura e conoscenza, per ottenere strumenti naturali di accesso e studio, per apprendere stili di conoscenze e di linguaggio e modelli di interpretazione in modo automatico o semi-automatico.
6 – Nuovi modelli e piattaforme per la gestione di musei, archivi e patrimonio tangibile e intangibile
Sviluppo di strategie di analisi dei bisogni del pubblico e delle modalità di fruizione del patrimonio materiale e immateriale, analogico e digitale (concordato con le aziende, le istituzioni culturali pubbliche e private, i conservatori e curatori di archivi di ogni natura): dallo sviluppo di strumenti per la verifica dei comportamenti del pubblico all’interno di spazi espositivi, alla creazione di piattaforme di comunicazione che interagiscano con le piattaforme dati esistenti secondo protocolli aperti, alla implementazione di piattaforme dedicate alla co-creazione di contenuti attraverso pratiche curatoriali innovative.
La necessità è valorizzare in modo innovativo le collezioni (archivi, musei, siti di interesse culturale) e i patrimoni digitali, di renderli accessibili creando delle relazioni di significato che permettano di esplodere le relazioni tra diverse collezioni del territorio e singoli oggetti (co-creazione, riuso, educazione, comunicazione, marketing).