Il settore della moda in Emilia-Romagna si prepara ad affrontare le sfide dei prossimi anni con un programma di lavoro condiviso, elaborato dal Tavolo regionale permanente della moda insieme ai principali attori della filiera.
Dopo i risultati raggiunti tra il 2021 e il 2024 – tra cui 184 progetti finanziati, oltre 9 milioni di euro di contributi e quasi 24 milioni di investimenti mobilitati – la Regione punta ora a un rilancio che coniughi innovazione, sostenibilità e valorizzazione delle competenze.
Il nuovo piano, valido fino al 2029, si fonda su alcuni cardini strategici:
- sostenere la transizione ecologica e digitale delle imprese;
- rafforzare la filiera locale e il Made in Italy;
- consolidare l’internazionalizzazione
- potenziare tutti i canali di vendita, dall’e-commerce ai negozi di vicinato.
Particolare attenzione viene data alla formazione e all’aggiornamento delle competenze, per accompagnare la doppia transizione verde e digitale e garantire la competitività delle aziende.
La filiera della moda regionale, con oltre 15.000 imprese e 65.000 addetti, rappresenta un patrimonio di saperi artigiani e creatività che si esprime tanto nei distretti storici di Carpi e San Mauro Pascoli quanto nei grandi marchi come Max Mara, Furla, Aeffe e tanti altri.
Tuttavia, il settore deve oggi affrontare sfide cruciali, come la necessità di innovare i processi produttivi, adottare pratiche di economia circolare e adeguarsi alle nuove normative europee su tracciabilità e sostenibilità.
Per rispondere a queste esigenze, il Tavolo Moda lavorerà attraverso sottogruppi tematici, coinvolgendo imprese, università e centri di ricerca, con l’obiettivo di favorire il dialogo, lo scambio di buone pratiche e la nascita di nuovi progetti. La Regione, inoltre, continuerà a promuovere bandi e strumenti finanziari per sostenere gli investimenti necessari, anche in collaborazione con il sistema bancario e i servizi specialistici.
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