La Commissione Europea ha recentemente pubblicato il rapporto intitolato “The Future of Europe’s Past – Why Member States must do more to advance digitisation for Cultural Heritage”, che analizza i progressi compiuti dagli Stati membri tra novembre 2021 e novembre 2023 nell’attuazione della Raccomandazione UE del 2021 sullo Spazio europeo comune dei dati per il patrimonio culturale.
Il documento evidenzia risultati positivi, ma mette in guardia sul rischio concreto di non raggiungere gli ambiziosi obiettivi fissati per il 2025 e il 2030. Tra le criticità principali spiccano la lentezza nella digitalizzazione, in particolare delle tecnologie 3D, e il limitato utilizzo di strumenti avanzati come intelligenza artificiale e realtà virtuale.
La Raccomandazione invita gli Stati membri a potenziare l’accesso online al patrimonio culturale, promuovendo la collaborazione tra pubblico e privato, la condivisione di risorse e l’integrazione dei contenuti digitalizzati in piattaforme europee come Europeana e lo Spazio europeo dei dati per il patrimonio culturale.
Nonostante molte nazioni abbiano sviluppato strategie nazionali dedicate, aggiornando infrastrutture e offrendo nuove opportunità di finanziamento e formazione, resta una sfida significativa il divario di competenze digitali nel settore culturale. Il rapporto sottolinea infatti la necessità di rafforzare le capacità del personale di musei, archivi e biblioteche per una gestione efficace dei contenuti digitali.
Infine, il documento valorizza le buone pratiche di cooperazione transfrontaliera, incoraggiando partenariati tra istituzioni culturali e altri settori per sostenere la conservazione, la valorizzazione e il riuso del patrimonio digitale, con ricadute positive in ambiti come educazione, turismo sostenibile e industrie creative.
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