15 luglio 2024 | Nuove convenzioni con la Regione Emilia-Romagna per musei, biblioteche e archivi - Clust-ER Create

La Regione Emilia-Romagna ha pubblicato due importanti avvisi per il triennio 2024-26, mirati a potenziare e ampliare le strutture culturali regionali. Questi avvisi rappresentano un passo fondamentale nella valorizzazione del patrimonio culturale del territorio, coinvolgendo sia l’organizzazione museale sia quella bibliotecaria e archivistica. Il termine ultimo per presentare domanda è il 15 luglio 2024.

Vi lasciamo di seguito alcune informazioni preliminari relative a entrambe le opportunità. Ma mi raccomando: per ogni approfondimento consultate il sito dell Regione Emilia-Romagna.

La convenzione per l’ampliamento e arricchimento dell’organizzazione museale regionale vuole incentivare l’ingresso nella stessa di soggetti nuovi e dinamici, assecondandone il pluralismo e il policentrismo, tramite due distinte linee di intervento rivolte a:

  1. soggetti privati titolari di istituti culturali che conservano beni e patrimoni culturali di rilevanza regionale accreditati al Sistema Museale Nazionale (SMN) e Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna);
  2.  soggetti privati titolari di istituti culturali che conservano beni e patrimoni culturali di rilevanza regionale non accreditati al Sistema Museale Nazionale (SMN) e Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna).

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La convenzione per l’ampliamento dell’organizzazione bibliotecaria e archivistica regionale, allo stesso modo della precedente, incoraggia l’ingresso nella stessi di nuove realtrà tramite due distinte linee di intervento rivolte a:

  1. istituti bibliotecari e archivistici di rilevanza regionale, ossia istituti consolidati e strutturati, tenuti a rispettare profili di servizio elevati e a svolgere un programma triennale di attività con parametri di valutazione puntuali;
  2. soggetti che conservano raccolte bibliografiche e/o archivi di rilevanza regionale, ossia a soggetti, anche di recente istituzione, selezionati sulla base di profili di servizio meno elevati, ma caratterizzati da innovazione, sperimentazione e dalla gestione di patrimoni (documentari, sonori, fotografici, multimediali) di rilevanza regionale.

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